I popoli antichi avrebbero iniziato a influenzare l’evoluzione delle colture già 30.000 anni fa. Lo hanno scoperto, durante uno studio pubblicato sulla rivista Philosophical Transactions of the Royal Society B, gli scienziati dell’Institute of Archaeology di Londra e dell’Università di Warwick (Regno Unito), secondo cui il processo di domesticazione delle piante di riso, grano e orzo sarebbe cominciato dieci millenni prima di quanto si pensasse. In particolare, sarebbe cominciato durante l’ultima era glaciale.
I ricercatori hanno analizzato il genoma dei resti archeobotanici di frumento, riso e orzo, ritrovati in diverse aree geografiche, per tracciare la sequenza temporale della loro evoluzione. Sono partiti dall’osservazione che le piante selvatiche contengono un gene che permette loro di spargere i semi in maniera diffusa. Quando una pianta comincia a essere raccolta su larga scala, l’attività umana altera la sua evoluzione, cambiando questo gene e facendo in modo che la pianta conservi i suoi semi anziché diffonderli. L’analisi genetica dei resti delle antiche colture ha permesso di scoprire che queste contenevano già i geni che inducono le piante a conservare i loro semi. Di conseguenza, gli esperti sono giunti alla conclusione che l’attività di raccolta umana avrebbe iniziato a modificare la loro evoluzione 10 millenni prima di quanto fosse stato calcolato in precedenza.
In particolare, gli studiosi hanno reperito a Tell Qaramel, una zona dell’odierna Siria settentrionale, prove del fatto che il grano einkorn avrebbe iniziato a cambiare già 30 mila anni fa. Inoltre, hanno osservato che la coltura del riso è stata influenzata dall’uomo più di 13 mila anni fa nell’Asia meridionale, in quella orientale e nel Sud-Est asiatico. Inoltre, nel Levante meridionale il grano emmer sarebbe stato cambiato dall’intervento umano 25 mila anni fa, mentre l’orzo oltre 20 mille anni fa.
Lo studio dimostra non solo che l’influenza umana sulla modifica di queste colture sarebbe iniziata molto prima di quanto si credesse, ma anche che la domesticazione sarebbe avvenuta durante epoche geologiche considerate inadatte per l’agricoltura. “Questo studio cambia la natura del dibattito sulle origini dell’agricoltura, dimostrando che i processi naturali a lungo termine sembrano portare alla domesticazione – osserva Robin Allaby , che ha diretto l’indagine -. Questo ci mette al pari con il mondo naturale, dove alcune specie come le formiche, per esempio, hanno addomesticato i funghi”.
Foto: © mozZz – Fotolia.com
Nadia Comerci